1. |
Primo Notturno
05:31
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Alla fine ti hanno vista bene…
Come le altre volte
Il tuo ammicco francese, de rien
Mais très bien! N’est ce pas?
E poi “Oui madame” come risposta
Da sopra le scale, mentre saliva
La bambina maestra
La pagina ostinata
Ne hanno visto la maschera bianca
Il trucco belle epoque
Sulla pelle, sul kimono cinese
L’attenzione floreale
La sua stanza
Stretta al collo
Mi dicono delle tue primavere
Dei tuoi ritorni sempre luminosi
Dello scrigno per gli orecchini
Ne hanno da vendere di parole
Sul meccanismo di un tuo sorriso
Per sbavarti dietro
- Cazzate per tenersi al sicuro-
Su un precipizio di sesso, del buio
Della forza animale
Indossavi
Occhi azzurri,
Pelle nera,
Solitudine
Mi dicono delle tue primavere:
Avvertono a schianto
Con parole sudice,
Seguono l’orlo, la trina di seta
Il tuo culo il tuo stile
Come poeti francesi
La tua figura russa
Ballerina nei night
Era come dolce vita soffusa
-Fuori nei posacenere di vetro
Sull’origami delle sigarette
Hai lasciato ai night
La macchia delle labbra-
Ne hanno da vendere di cazzate
-Parole per tenersi al sicuro –
Mi dicono delle tue primavere
Ti cercavo
Per le strade
(E arrivi ti nascondi
Al di là del separé
Sentieri con le dita
Tracci sulle lenzuola)
Buie all’alba,
(Tracci vicino la pelle
Tracci poi i pensieri
L’imbarazzo degli arti intrecciati
Il tuo merci sguaiato e bugiardo)
Nere all’alba
(Morbido sulle vene
Sui seni bianchi
Sulle mutandine di pizzo nero)
Mi dicono delle tue primavere…
Sulle scale, nelle anticamere…
Alla fine ti hanno vista bene
Le gambe aperte, il sesso bagnato, il trucco sfatto
Alla fine ti hanno vista bene
Alla fine ti hanno vista bene…
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2. |
Scogli
05:55
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Giugno è perso ormai
Nascosto dal vostro rumore
E non esiste altro modo
Per dipingervi un’idea
Se non morire
Se non morire
Cresce l’erba alta
Tra le sponde del parcheggio
Verso sfondi blu di cielo
Che l’assenza ci condanna
Ci condanna
Nei corsi d’acqua dolce
Nei corsi d’acqua dolce
Nei corsi d’acqua dolce
Nei corsi d’acqua dolce
Fiumi magri e lenti sfociano
Negli occhi bianchi
Tra le dune
Il cielo affonda
La sua rabbia nuoterà
Ora non resterai in piedi
Sogni l’oriente
La fine del mondo
La casa brucia
E colora le onde
Di porpora
Nei corsi d’acqua dolce
Nei corsi d’acqua dolce
Nei corsi d’acqua dolce
Nei corsi d’acqua dolce
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3. |
Valérie
03:09
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Qua
Rose rosse e oscenità
Il tuo nome
La Senna
Dipinti a Montmartre
Come addii
I colori vividi
Di figure inutili
Al cielo gridano
Valérie
Valérie
Trois allumettes
Dans la nuit
La città
L’hai rasa al suolo come noi
I tuoi fianchi un boulevard
Di roghi spenti
Di roghi spenti
Valérie
Valérie
Trois allumettes
Dans la nuit
Brucia
(Valérie)
Mia Parigi
(Valérie)
Allumée
Dans la nuit
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4. |
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Se scagliate da derive di luce
Su un gioco di carte le figure
E i tuoi gesti
Questo
Deve essere il posto
Questo
Deve essere il posto
Parole lasciate ad un quando
Che non declinava ancora il sole
Forse, non lo sapevamo ancora rosso
Parole le lasciai io
Al costo di tacere poi
Il fiato sospirando
Non capire
Riposare accarezzato al sole
Non torna il conto di parole
Cercato ritmo
E scordata logica
Forse…
Breve sorpresa di calore
Forse sonno
Accolto rumore di mare
Forse meraviglia, sgomento
Forse studio di questa possibilità di non dire
La facoltà di essere noi, soli
La facoltà di essere noi, soli
Col frantumarsi delle onde uguali
Al dolore degli scogli
All’odore intimo del cuscino
Il caffè mai dolce
Ti vedo
E susciti reazione in me
Ti vedo
E susciti reazione in me
Questo
Deve essere il posto
Il nostro inizio,
La nostra storia
Se scagliate da derive di luce
Su un gioco di carte le figure
E i tuoi gesti
Questo deve essere il posto
Parole lasciate ad un quando
Che non declinava ancora il sole
Forse, non lo sapevamo ancora rosso
Parole le lasciai io
Al costo di tacere poi
Il fiato sospirando
Non capire
Riposare accarezzato al sole
Non torna il conto di parole
Cercato ritmo
E scordata logica
Forse…
Breve sorpresa di calore
Forse sonno
Accolto rumore di mare
Forse meraviglia, sgomento
Forse studio di questa possibilità di non dire
La facoltà di essere noi, soli
La facoltà di essere noi, soli
Col frantumarsi delle onde uguali
Al dolore degli scogli
All’odore intimo del cuscino
Il caffè mai dolce
Ti vedo
E susciti reazione in me
Ti vedo
E susciti reazione in me
Questo
Deve essere il posto
Il nostro inizio
La nostra storia
Le tue ninfee risalgono
Questa marea
E non c’è più
Motivo di scappare
Ho ancora i polsi
Intrisi del sapore
Dell’erba e della tua malinconia
Malinconia…
Se scagliate da derive di luce
Su un gioco di carte le figure
Il frantumarsi delle onde uguali
Sotto il mio quarto di luna preferito
Questo
Deve essere il posto
Questo
Deve essere il posto
Il nostro inizio,
La nostra storia
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5. |
Secondo Notturno
05:03
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Non avere fretta
Quando piangi
Non siamo più spietati di così
La vergogna ci sorride
Negli specchi
Elegante come tutti
I nostri eroi
E tu piangi amore mio
Ma cosa resta?
Un bacio sulla fronte
Alla fine della festa
E tu, tu non cantavi mai
Tu non cantavi mai
Tu non cantavi mai
Mai
Lascia l’ultima carezza
Agli sconfitti
Resta sulle mie guance
Ancora un po’
Il lusso della fame
Parole esauste
Due parole esauste quanto noi
E se non
Riusciamo più a tenere
Questa pioggia
I suoi comandamenti
Allora forse
Ho chiesto io il dolore
Che riposa
Sulle tue spalle attente
Ma ti regalo
Un nuovo nome per partire
Per il viaggio
Per un altro temporale
Buonanotte amore mio
Cosa ci resta?
Col cuore sulle labbra
Baceremo chi è rimasto
E tu, tu non cantavi mai
Tu non cantavi mai
Tu non cantavi mai
Mai
Però sopportavi
Lo specchiarsi dei miei occhi
Dentro i tuoi
Che ancora non capisco
Come fecero
A non riflettere la mia
Mediocrità
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